Rieccomi con un' altra ricetta natalizia campana proveniente da una collega bravissima in cucina : Titti, leggermente personalizzata in qualche fase della preparazione.
C' è da dire che per realizzare i roccocò è indispensabile un ingrediente : il pisto, una miscela di spezie quali cannella, noce moscata, chiodi di garofano e coriandoli, in polvere. Da qui il nome pisto che deriva
dal latino " pistare " ovvero "pestare riducendo in polvere ".
Dalle mie parti il pisto si vende in bustine nei supermercati, tutto l' anno. Spiegato ciò, elenco subito gli altri ingredienti :
1 bustina di pisto da 10 gr
500 gr di farina
500 gr di zucchero
2 gr di bicarbonato di ammonio ( in vendita nei supermercati )
100 gr di acqua e 100 gr di succo d' arancia
la buccia grattugiata di un' arancia
350 gr di mandorle
50 gr di scorza di arancia candita
sale
cannella
1 tuorlo d' uovo per spennellare
Sminuzzare grossolanamente un terzo delle mandorle precedentemente tostate e miscelare a tutti gli altri ingredienti, tenento da parte il tuorlo d' uovo. L' impasto risulterà duro. Non preoccupatevi. Lasciare riposare per un' oretta avvolto in pellicola trasparente.
Trascorso questo tempo, io stacco delle palline di circa 5 cm di diametro, le schiaccio leggermente
poi, dal centro le allargo con le dita fino a formare una ciambella senza punto di unione della pasta. Procedo così perchè i roccocò di pasticceria non presentano la sovrapposizione da giuntura. Inoltre, preferisco così anche le ciambelle, mi piace l' omogeneità, ma in fatto di gusto, ognuno ha le sue preferenze.
Si continua così fino ad esaurimento dell' impasto. Sistemare i roccocò su una leccarda coperta da carta da forno, pennellare ognuno con il tuorlo sbattuto e infornare per 20 minuti circa alla temperatura di 180°.
Una volta sfornati e raffreddati, disporre su un bel piatto da portata.
E' abitudine diffusa quella di ammorbidire i roccocò nel sapore di un liquorino. Tempo fa era il rosolio il protagonista indiscusso delle feste, oggi c' è la cocacola e altre bibite analcoliche, per cui anche il roccocò viene tuffato in moderni liquidi. Una via di mezzo è il limoncello o, come vedete nell' immagine, il mandarinetto, preparato da me e conservato in una bottiglia decorata da fili di paglia trattenuti da un mandarino in das.
A voi la ricetta :
ponete a macerare per venti giorni al buio le bucce di 1 kg di mandarini ( i miei erano stati colti da poco ) in 1 l di alcool a 90°. Dopo filtrare con cura. Fare sciogliere 800 gr di zucchero in mezzo litro d' acqua, lasciare raffreddare e aggiungere l' alcool.
Imbottigliare e gustare dopo un mese.
Il mandarinetto non potrete offrirlo in questi giorni, ma la ricetta si conserva. Intanto buon divertimento con i roccocò.
Grazie
Buona giornata
Gabriella
Vi aspetto venerdì prossimo con la ricetta dei mustacciuoli.