Ebbene, io nel 1990 frequentavo l' Istituto Universitario Orientale di Napoli. Al corso di spagnolo conobbi Silvia, una ragazza che aveva vissuto per un anno in Canada, importando l' usanza di organizzare a casa un bazar natalizio. La tradizione prevede la vendita di oggetti disusati, ma la mia amica, creativa e desiderosa di guadagnare qualche lira ( illo tempore c' era quella ), aggiunse il tocco italiano. Fui invitata a partecipare come espositrice di creazioni nuove.
Ricordo la bellissima atmosfera. Il salone enorme della sua casa era costeggiato da banchetti. Musica irlandese e popolare napoletana allietava l' ambiente e un numero discreto di invitati commentava e acquistava tra un pasticcino e un sorso di the caldo.
A fine serata racimolai una sommetta che mi permise di provvedere in tutta autonomia all' acquisto dei regali natalizi.
Mi avanzarono due borse di lana lavorate ai ferri.
Le realizzai con avanzi di lana di una giacca che mi aveva confezionato mia nonna da bambina. Un tipo di filato al tatto più grezzo rispetto a quelli di oggi.
Borse di vent'anni realizzate con lana di trenta. All' interno, per evitare la deformazione con il peso degli oggetti, cucii rigorosamente a mano una bella fodera.
A quei tempi dalle mie mani nacque Carlotta leprotta, una gentile mammifera amante del verde, imbottita con lana da materassi.
Mi fa compagnia da vent' anni, eccola, dopo la passeggiatina, che riposa sorseggiando un caffè accompagnato da biscottini.
Una bella differenza corre tra oggetto vintage e usato. Conservo con amore anche un esemplare di questa categoria.
Un porta costruzioni riutilizzato dietro la porta della cucina per riporre le buste della spesa.
Può essere un' idea regalo graziosa e veloce da realizzare, se ci riuscii io quando avevo una decina d'anni !
Ci vediamo presto con altri spunti natalizi.
Grazie
Buona giornata
Gabriella