venerdì 9 dicembre 2011

Ricetta degli struffoli



Benvenute nella mia cucina, accomodatevi e gustate una bella tazza di caffè caldo. Se vi fa piacere prendete nota, vi propongo ricette natalizie della tradizione campana tramandate dalle nonne, dolcezze che mi rendevano felice da bambina e da adulta. Oggi forse ancora di più perchè alla gioia della preparazione e degustazione si accompagna il dolce ricordo di un' infanzia piena d'amore e attenzioni.


STRUFFOLI


 Ingredienti e dosi
250 g di farina
4 uova intere più 1 tuorlo
1 cucchiaino di strutto
1/2 cucchiaio di zucchero in polvere
sale
scorza grattugiata di un limone
mezza tazzina di anice
375 g di miele
scorza grattugiata di 2 arance
cedro,confettini colorati

Preparazione : disporre a fontana sulla spianatoia la farina, fare la conca al centro e mettere le uova e il tuorlo, il cucchiaino di strutto, lo zucchero in polvere, un pizzico di sale, la mezza tazzina  di anice e la raschiatura della buccia di limone. Impastare tutto, quando si formerà una palla che si stacca dalle mani e dal piano di lavoro, formare gli struffoli della grandezza di un cece. Se l' impasto è morbido aggiungere ancora farina.




Friggerli in olio ben caldo, io uso quello di semi di arachide, durante la cottura si gonfieranno. Far sgocciolare su carta assorbente.





Far liquefare il miele con le scorze delle arance, il tutto avviene in pochi secondi a fuoco bassissimo. Spegnere la fiamma.



Versare gli struffoli e rigirarli con un cucchiaio di legno.




Girare per cinque, sei minuti, poi sistemarli su un piatto da portata. Questa volta ho preparato delle mono porzioni per poterli offrire ai miei bambini.




Con l' aiuto di due fette di limone assestare gli struffoli, qui si vede una sola mano perchè con l' altra ho scattato la foto, ma con due mani l' operazione è semplicissima.
Ora è il momento dei confettini. Oggi li chiamiamo con il termine italiano, ma le mie nonne usavano l' accezione squisitamente napoletana che rende di più una loro caratteristica: quella di essere irrecuperabili se dovessero cadere. Per questo si chiamano " riavulill " ( diavoletti ), una volta a terra rimbalzano dappertutto, come diavoletti scatenati.




Ecco gli struffoli decorati anche con il cedro, pronti per essere mangiati dai miei " riavulill ".

Grazie
Buona giornata
Gabriella


Vi aspetto venerdì prossimo con la ricetta dei roccocò. Non mancate !



4 commenti:

  1. io mangiavo quelli fatti in casa dalla nonna di un amico: napoletani doc!
    che buoni che erano :)

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  2. Ricordo quando mia madre preparava gli struffoli per farci sentire anche gli odori del Natale. Come dimenticare il rosolio? Quando ero bambina non c' era la cocacola, si preparava questo liquorino nelle occasioni importanti.Mariolina.

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  3. Ti seguirò per la ricetta dei roccocò perchè non li ho mai preparati.Saluti.Laura.

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  4. Buona Pasqua non sapevo il termine riavulill eppure nato e cresciuto a napoli

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